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L’associazione

L’associazione artistica “Arte-fatti” nasce nel 2002 a Palazzolo Acreide, centro montano che risale all’antica civiltà Greca dalla quale nacque Akra.
Si possono ancora ammirare il teatro e altri resti archeologici. Più recenti sono le sue chiese e palazzi barocchi e grazie a questi capolavori Palazzolo è diventata patrimonio dell’UNESCO.

L’associazione prende corpo dall’iniziativa comune del solito gruppo di amici che sentono l’esigenza di uno spazio proprio dove poter trasmettere cultura attraverso il teatro amatoriale, divertendosi ed esprimendo la loro creatività.
Il nome della nostra associazione la dice lunga sugli obiettivi, ovvero: occuparsi dell’arte in tutte le sue sfaccettature, consci del fatto che è proprio nell’arte che l’uomo si esprime, comunica e quindi vive.

La compagnia è formata da giovani che hanno vestito i panni di attori e da un gruppo di ragazzi che si affacciano da poco al teatro amatoriale. Insieme formano un gruppo ben affiatato che mette insieme l’esperienza e l’entusiasmo, qualità indispensabili per il teatro amatoriale.
In pochi anni la compagnia cresce e si afferma portando in scena commedie brillanti di autori contemporanei e classici, spiccano le opere di Eduardo Scaperta ed Eduardo de Filippo che ci consentono di affermarci prima a Palazzolo, poi in provincia e fuori, partecipando alle principali rassegne estive e invernali.

 

LE OPERE

“VITA DI PARROCHIA”

 

Un’opera di un autore siciliano “Nunzio Cocivera”, commedia brillante dove un povero parroco, padre Nino, cerca di portare alla retta via i suoi parrocchiani. Una commedia vivace e molto attuale piena di caratteristi.

 

“NU BRUTTO DIFETTO”

 

La compagnia per la prima volta si confronta con un classico della commedia napoletana dell’ 800.

Per rendere più attuale la commedia un nostro componente Francesco Carbone l’ha tradotta in siciliano; il risultato è stato eccellente  ed è  venuta fuori una commedia brillante dove i caratteristi si alternano in varie scene molto divertenti. I vari personaggi girano tutti attorno alla figura di un papà orgoglioso e un po’ triste di sposare la figlia, “Don Attanasio” (Salvo Bologna) , che si cala ottimamente nel ruolo di protagonista e di spalla dei vari caratteristi che gli ruotano intorno, esaltandone i vari ruoli. La storia sì articola intorno al matrimonio di “Lisetta” e “Don Felice”. Il futuro sposo, ha un difetto che vuole tenere nascosto per non compromettere il matrimonio, ma ciò non sarà possibile perché “Totò” , con una serie di stratagemmi smaschererà il difetto.

Riuscirà il nostro caro “don Felice” a convogliare a nozze con la stravagante “Lisetta” ??

 

 

U SCALDALIETTU

 

Visto che il pubblico a gradito molto l’esperimento fatto con la commedia “Nu Bruttu Difetto”.

L’associazione a pensato di riproporre un altro classico della commedia Napoletana “U Scaldaletto” tradotta e adattata in siciliano da Francesco Carbone

Una Commedia Brillante dove ad emergere non è il singolo protagonista, ma l’insieme dei personaggi che si alternano arricchendo la storia, rendendola piacevole ed esilarante.

Una lite tra marito e moglie provocata dal servo geloso, finisce in tribunale nelle mani di avvocati smemoranti e tartagliati, fra testimoni bizzarri. Un povero giudice, in attesa della nascita dell’ottava figlia femmina, tra mille difficoltà, riuscirà ad emettere una giusta sentenza?

 

I NIPUTI DO SINNICU

 

Ci rituffiamo per l’ennesima volta nella commedia napoletana; “I Niputi Do Sinnicu” tradotta e adattata in siciliano da Francesco Carbone

Questa volta  un sindaco un po’ bizzarro circondato da segretari, cittadini e servitori strampalati,

si dibatte tra nipoti travestiti che cercano di portagli via l’eredità. Il buon sindaco alla fine

riuscirà con fatica a venirne a capo. E’ una commedia brillante ricca di personaggi spassosi.

La bravura dei vari caratteristi rendono la commedia divertente e piacevole.

 

UNA TRUFFA BEN RIUSCITA

 

L’associazione, attraverso il teatro Stimola: propri soci ad esprimersi al meglio, secondo le proprie attitudine e capacità;  ed è cosi che un nostro componente Paolo Ferla si cimenta nella stesura di un commedia, “Una Truffa Ben Riuscita”. L’opera è ambientata in un hotel dove un elegante truffatore con l’aiuto di due cugini Siciliani cerca di truffare un americano. La comicità siciliana che si basa sul prendere, e prendersi in giro fa da cornice alla commedia. I due cugini si dibattono; tra portieri e cameriere d’albergo, americani, cantanti e ballerini, l’insieme di tutti questi personaggi un po’ eccentrici rende la commedia esilarante. Fra doppi sensi e scene di puro brio, i nostri due cugini

porteranno a termine la storia con un finale imprevedibile.

 

NON TI PAGO

 

Una delle più belle commedie del 900 scritta dal grande Eduardo de Filippo.

Le vicende dell’opera ruotano a uno dei fenomeni più caratteristici della tradizione italiana: il gioco del lotto. E un mondo chiassoso, ricco di spassose cialtronerie e credenze popolari, ma anche di un umanità genuina e speranzosa. Al centro della storia è Ferdinando Quagliolo, un uomo severo, a volte rude fino alla sconvenienza, ma dotato di tutti quegli elementi che suscitano ilarità nel pubblico. È il proprietario di un banco lotto, giocatore incallito ma inesorabile sfortunato, che si avvale dei consigli di un suo uomo di fiducia, piuttosto bizzarro Agliatello, Mario Bertolini invece molto fortunato e sempre vincente è un dipendente di Don Ferdinando, segretamente fidanzato con sua figlia Stella e residente nel vecchio appartamento della famiglia Quagliuolo. Il padre di Ferdinando appare in sogno a Bertolini, e gli suggerisce una quaterna vincente. Ferdinando si impossessa allora del biglietto, convinto che il padre abbia sbagliato persona. Devono intervenire al moglie Concetta, un buon parroco e un eccentrico avvocato, perchè il biglietto venga restituito. Riuscirà il nostro avvenente  Bertolini ad incassare la vincita….?

 

 

 

 

IL MEDICO DEI PAZZI

 

Commedia del grande autore Eduardo Scarpetta è stata  tradotta ed adattata da Francesco Carbone.

La vicenda si snoda in tre atti in cui si  riconosce ancora la peculiare formula teatrale di Scarpetta:

una varietà di trovate che conferiscono alla commedia vivacità ed attrazione .

Ciccillo, nipote dissennato, vive da anni a Napoli alle spalle dello zio Felice Sciosciammocca che sta a Roccasecca.

Per spillargli sempre più soldi gli fa credere di essere studente di medicina e con questa scusa lo zio mantiene, suo malgrado, ogni suo vizio. Ma all’improvviso, inaspettatamente, lo zio arriva a Napoli con moglie e figlia. Ciccillo, non sapendo che pesci prendere, inventa che la pensione in cui vive a sbafo è in realtà un manicomio ed i suoi ospiti sono in realtà dei pazzi, che credono di essere la proprietaria della pensione, un maggiore a riposo, un musicista, un aspirante attore, un grande  tenore, una scrittrice che cerca l’ispirazione per le sue novelle; la clinica è diretta da una strampalata direttrice.

L’unico sano, lo zio Felice Sciosciammocca appunto, rischia di esser preso per pazzo. Il tutto viene scoperto ed il finale è “a tarallucci e vino” come nella migliore tradizione dell’autore.

Ad una prima lettura si potrebbe credere che questa volta Scarpetta abbia voluto dare un contenuto al suo testo argomentando che la pazzia è solo questione di angolo di visuale, di condizioni.

Non è così !

In realtà questo teatro, come sempre, punta solo a far ridere, a blandire lo spettatore che alla fine, purtroppo, dovrà uscir fuori, tornare a casa, confrontarsi con la sua realtà. Ma in questo momento, seduto nella poltrona del teatro, la sua realtà è un’altra, è quella consolatoria e bonacciona di una conclusione che lascia tutti contenti .

 

 

I MIRACOLI ESISTONO

Si tratta di una commedia brillante in tre atti di Paolo Ferla. L’autore si ispira alle tante manie dei siciliani sulla superstizione, che a volte diventa un misto fra santi e maghi, pensando che le disgrazie siano artificio di qualcuno che ci vuole male per le quali si ricorre a scaramanzie e riti liberatori. In realtà l’uomo non si accorge di essere schiavo delle proprie ossessioni ;se solo aprisse  gli occhi non ci sarebbe bisogno dell’aiuto di maiari, maghi e altre cose del genere.

Il protagonista è convinto che sta per morire e la causa delle sue disgrazie è sua suocera. Consigliato da suo fratello si affida a un sedicente mago. Tutto ciò gli fa perdere la fiducia della moglie; il fratello ne approfitta e con l’aiuto del mago gli sottrae del denaro.

Riuscirà il nostro Alfonso a riacquistare la ragione e scoprire l’inganno?

La storia è  ricca di  personaggi stravaganti, dalla moglie buona e accondiscende al marito capriccioso, dalla cameriera stramba alla suocera pettegola, dal fratello lestofante al falso mago e il suo assistente, dal notaio difettoso e alla ballerina eccentrica, tutti ottimi caratteristi che si alternano nelle varie scene redento la storia piacevole e spassosa.

 

 

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